Gli elementi da valorizzare nel menù
Negli ultimi anni il consumatore è diventato sempre più attento ed esigente a tavola, ricercando standard elevati di qualità; osservatore scrupoloso sul tema delle sicurezze alimentari, ha modificato le proprie abitudini acquisendo sempre più consapevolezza, in una ricerca crescente di informazioni e di conoscenza, a casa come al ristorante.
Ha conosciuto l’importanza del km zero, riscoperto il valore reale della stagionalità dei prodotti, della produzione biologica e della filiera corta; insomma, sempre più il consumatore è “consapevole”.
E’ in questo scenario in continua evoluzione che i ristoratori modificano la propria offerta: la ampliano, con un occhio attento a tutto il tema delle intolleranze, delle allergie, della ricerca di salubrità, o la rendono più ricercata, cercando di concentrarsi su una selezione sempre più accurata di materie del territorio per proporre piatti della tradizione o piatti innovativi.
E così il caro vecchio menù diventa, per il ristorante, un vero e proprio strumento di marketing che ne deve raccontare al meglio la filosofia e illustrarne l’offerta. Le chiavi di lettura possono essere diverse ma la regola è: coerenza nello stile e nel contenuto. Certamente il design e la scelta dei materiali che lo compongono sono importanti, ma la prima scelta è la sua impostazione: menù del giorno, menù suddiviso per portate o menù ciclici sono validi esempi. A seconda della propria offerta è opportuno creare delle carte dedicate per le proposte del giorno, per i formaggi, i dessert e, perché no, per le carni e il pesce.
Diamo largo spazio ai simboli: icone e legende che indichino non solo l’assenza di glutine o l’idoneità al consumo da parte di clienti vegani o vegetariani, ma anche la stagionalità delle materie (soprattutto per le verdure), la loro provenienza e le eventuali certificazioni, come la DOP – Denominazione di Origine Protetta, la IGP – Identificazione Geografica Tipica, o la PAT – Prodotti Agroalimentari Tipici Italiani.
Perché, poi, non raccontare meglio l’offerta ricorrendo a piccoli approfondimenti? Si può parlare delle materie prime utilizzate e della loro provenienza, dando risalto al valore del km zero e della produzione locale, raccontare le diverse scelte culinarie che compongono il menù (la tradizione, il pesce fresco, la carne del territorio…). Ricordiamoci poi di dare evidenza ai menù dedicati ai bambini per rispondere al meglio alle diverse esigenze della clientela.
Un cenno, infine, meritano i menù certificati, che raccontano come la cucina sia sostenibile scegliendo prodotti a basso impatto ambientale o ancora prodotti che svolgono un ruolo sociale.
Insomma, sono tante le possibilità per valorizzare la vostra offerta e catturare l’attenzione del cliente che ha in mano il vostro menù!